Storia e curiosità

La Rossia è un grano duro autunnale tardivo molto coltivato in passato nell’Italia meridionale, in particolare in Basilicata, Calabria e Puglia soprattutto nel territorio di Altamura. In considerazione dell’estensione geografica della coltivazione, tale varietà è nota con i sinonimi di Ruscia, Rossino, Russello. Il grano duro Rossia si adatta alla pianura ed alla collina anche se predilige quest’ultima soprattutto con terreni fertili e profondi. È dotato di un particolare vigore vegetativo nella fase iniziale ed un buon potere di accestimento. La pianta presenta un culmo alto e la spiga è a bordi paralleli, rettangolare a profili regolari, da glabra a leggermente pruinosa e lunga. Le reste sono lunghe, non divaricate di colore cannella o leggermente rosse. Le glume sono ovali con estremità tronca, la carena è pronunciata e munita di rostro, la nervatura è marcata. Le cariossidi sono gibbose e semi-allungate di colore dal giallo ambrato al rosso più e con peli apicali poco visibili. Nell’ambito del progetto sono state individuate popolazioni con caratteri della cariosside variabili e rispondenti a quanto segnalato a partire dal 1920 dalla stazione agraria sperimentale di Bari e dai numerosi campi di orientamento diffusi in tutta la Puglia. Da tali località dopo selezioni accurate durate circa sette anni il grano duro Rossia come altri grani tipici meridionali, si diffuse tra gli agricoltori pugliesi che come indicato da vari autori lo coltivarono con “piena soddisfazione”.