Triticum durum var. affine Korn.
Storia e curiosità
All’inizio del secolo scorso il grano duro Timilia, di origine siciliana, era enormemente diffuso nelle regioni meridioni italiane tanto che De Cillis nel 1927 lo indicò come “il più importante grano duro a semina primaverile” capace di produrre “farina molto apprezzata per la panificazione e per le paste”. Poiché presente in tutto il meridione gli sono stati attribuiti numerosi sinonimi di Triminia, Tumminia, Tummulina, Tuminia, Diminia, Riminìa, Marzuolo, Marzuolo siciliano, Trimenia, Teminia di Sicilia, Napolitana. Il suo nome deriva dal latino “tres-menses” che significa il grano dei “tre mesi” perché normalmente seminato in primavera (marzo) e raccolto in giugno dopo circa tre mesi. Un programma di miglioramento genetico avviato all’inizio degli anni ‘20 dal prof. Ugo De Cillis, presso la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, portò alla selezione all’interno della popolazione originaria di due varietà denominate Timilia SG1 a reste nere e Timilia SG2 a reste bianche. Razze di grano duro triminia bianca e nereggiante furono segnalate sempre dal De Cillis come opera del lavoro di selezione svolto da Pantanelli e Conti presso la Stazione Agraria di Bari. La pianta che si adatta molto bene in terreni “magri” e poco fertili, presenta un culmo bianco, flessibile e fragile, le foglie sono di colore verde chiaro e glabre mentre la spiga aristata, oblunga sulla faccia, fusiforme e poco appiattita sui profili. Le reste sono nere alla base e gialle verso l’apice nella Timilia a reste nere mentre in quella a reste bianche sono di media lunghezza e di colore giallo chiaro. Le spighette contengono di solito 2-3 semi di colore scuro e di piccole dimensioni se paragonati a quelle delle altre varietà di frumento duro. L’altezza della pianta oscilla tra i 130 ed i 160 cm e l’epoca di spigatura è più tardiva rispetto a quella dei frumenti duri più comuni. Il portamento della pianta alla fine dell’accestimento è eretto e nonostante la taglia riesce a resistere discretamente all’allettamento. L’ottima adattabilità agli ambienti meridionali ed alle condizioni colturali difficili rende questa antica varietà di frumento duro particolarmente adatta alla coltivazione nei sistemi agricoli a ridotto impiego di mezzi tecnici e/o biologici. La semina è autunnale ma può essere effettuata anche in primavera con le comuni seminatrici per cereali. Il monitoraggio del territorio nell’ambito del progetto, ha consentito di individuarne la presenza negli areali della provincia di Foggia e di Bari e in areali della Alta Murgia soprattutto della forma a reste bianche. In tali areali così come suggerito nel passato, nei periodi invernali quando le piogge abbondanti non permettono la semina degli altri frumenti, gli agricoltori locali possono ricorrere alla coltivazione della Timilia. La granella viene utilizzata prevalentemente per la preparazione del pane, grazie alle caratteristiche di sapore che caratterizzano la materia prima.
Pianta
- Portamento: eretto
- Altezza (culmo, spiga e reste) (cm): 130-160 cm
- Glaucescenza spiga: debole
Spiga
- Colorazione delle reste: biancastro
- Colore a maturazione: leggermente colorata
- Forma: fusiforme
- Densità: media
Cariosside
- Forma: semi-allungata
- Colore: giallo-ambrato
- Primaverile
- Epoca di spigatura (gg da 01.04): 42-43
- Peso mille semi: 36-39 g