Avena sativa L.
Storia e curiosità
In Puglia alla importanza storica dell’orzo è strettamente associata quella dell’avena prevalentemente usata per l’alimentazione zootecnica e da lungo tempo prodotta e coltivata in vaste aree regionali. In Capitanata, area Murgiana e terra d’Otranto è stata diffusamente coltivata e negli anni ’20 importata dall’estero e selezionata a cura delle numerose stazioni agrarie pugliesi. Dal XVII al XIX secolo, la Provincia di Terra d’Otranto registrò elevate produzioni di cereali, tra cui l’avena, che dal porto di Gallipoli venivano poi esportate verso la Francia, la Spagna ed in tutto il Mediterraneo. Nel documento storico “L’esposizione provinciale di Capitanata del 1864” tra i prodotti della terra locali esposti troviamo l’avena che quantunque considerata all’epoca un cereale scadente dal punto di vista alimentare veniva comunque prodotta in copiosa quantità in quanto così come in altre aree agricole meridionali impiegata quale ultima coltura della rotazione triennale (maggese, grano, avena). Dal 1918 al 1922 diversi autori segnalano la coltivazione estensiva di avena realizzata “senza concimazione né cure” in diverse aree del territorio regionale dove tale coltura dimostrava di trovare ottime condizioni di sviluppo. Nel 1916 a Spinazzola negli erbai primaverili con riferimento all’avena si raccomandano le varietà marzuole e si racconta di varie miscele tra cui quelle con veccia o favetta o con trifoglio incarnato ed orzo. L’avena svolge ancora oggi un importante ruolo nel panorama agricolo Pugliese, in particolare Salentino, ed è presente in quasi tutti gli ordinamenti produttivi delle aziende zootecniche e cerealicole in quanto impiegata per interrompere la mono-successione del grano duro. Nel Salento ha un ciclo biologico che si conclude in 7-8 mesi e viene seminata tra settembre-ottobre su terreni dediti al pascolamento (ferràscine), e tra novembre-dicembre per la realizzazione delle rotoballe e semente da foraggio. Ha fusto sottile ma molto flessibile, perciò resistente agli allettamenti. La produzione di avena viene destinata prevalentemente alla zootecnia locale anche se recentemente diverse aziende la propongono per la produzione di fiocchi di avena, farine, dolci e biscotti realizzati in miscuglio con altri cereali locali in considerazione delle sue proprietà energetiche e nutrizionali. Infatti, è ricca di vitamine (tiamina, riboflavina, niacina) e viene definita “donatrice di oligoelementi” per il suo elevato contenuto di calcio, zinco, magnesio, fosforo. Per il suo basso contenuto di zuccheri, ne viene consigliato l’uso ai diabetici per ridurre il tasso di colesterolo, come diuretico, rilassante e ricostituente.
Pianta
- Portamento: eretto
- Altezza (panicolo incluso): 91,9-120 cm
- Pubescenza del nodo più alto (in spigatura): molto debole
Panicolo
- Epoca di emergenza (gg dalla semina): 150-160
- Orientamento delle branchette: sub-unilaterale
- Portamento delle spighette: ricadente
Cariosside
- Glumelle: presenti
- Colore della lemma: giallo
- Pubescenza della base: da media a forte
- Alternativo
- Proteine (g/100 g ss): 13,7-14,7
- Peso mille semi: 41,3 g