Conservazione ex situ delle risorse genetiche autoctone (compresa la conservazione dei semi, la semina, la rivitalizzazione, la propagazione agamica e nel complesso la gestione del materiale nei siti di conservazione).
Conformemente al Piano Nazionale della Biodiversità, il Capofila elaborerà dei protocolli di gestione per le principali RGV locali e l’individuazione di “strategie economicamente, etologicamente e organizzativamente sostenibili, al fine di assicurare il mantenimento delle potenzialità del bio-territorio”. In tale contesto, diventa indispensabile per il mantenimento della “competitività” delle RGV locali, lo sviluppo di una rete di centri specializzati che consisteranno in 5 campi collezione (01/C, 01/ES, 02/ES, 04/ES, 05/ES, ved. Tabella D2) e la conservazione presso la banca del germoplasma (01/C) al fine di ridurne il rischio di perdita delle RGV per cause accidentali (massicci attacchi parassitari, patologie emergenti, ecc.) e per garantire una conservazione dinamica delle stesse attraverso un forte interscambio con le strutture che attuano la conservazione “in situ”. Inoltre, è di fondamentale importanza per la corretta valorizzazione e gestione del materiale vegetale oggetto di questo progetto, la definizione di una metodologia comune per la conservazione delle varietà che consenta di uniformare i diversi approcci utilizzati in passato dai vari attori.
I partner coinvolti assicureranno le seguenti fasi di ”conservazione ex situ” delle risorse genetiche
raccolte:
- Conservazione dei semi;
- Rivitalizzazione dei materiali recuperati;
- Propagazione ai fini conservativi;
- Gestione del materiale;
- Conservazione del patrimonio vegetale;
- Ricerca ed eventuale valorizzazione delle piante.
A1 – Conservazione ex situ di tutto il materiale, raccolto da tutti i partner, durante le attività dell’Int. RGV2
Partner 01/C, 02/ES, 05/ES
I campioni acquisiti dai partner di progetto direttamente dagli agricoltori saranno sottoposti ad una preliminare fase di controllo dello stato dei cereali raccolti. In particolare, in questo passaggio si verificherà l’assenza di impurità e si scarteranno semi deteriorati o attaccati da parassiti. Inoltre, si valuterà il potere germinativo di ciascun campione per avere un quadro che tenga conto dell’eventuale diversa annata di produzione. I partners coinvolti nell’attività di acquisizione delle RGV provvederanno alla compilazione di una scheda descrittiva secondo uno schema unico redatto dal capofila del progetto e contenente le informazioni ritenute essenziali per una individuazione univoca della singola RGV acquisita. Allo scopo di evitare difformità nella descrizione del materiale e facilitare tale compito, la scheda conterrà una serie di campi ciascuno con risposte multiple predefinite. Le informazioni che confluiranno in tali schede saranno integrate dai dati biometrici sui semi (dimensioni, forma, colore, peso, ecc.) rilevati in accordo con i descrittori ufficiali come indicato per ciascuna specie dal capofila (01/C). Tutto il materiale e i dati da esso rilevati, saranno conservati ex situ nella Banca del Germoplasma dell’IBBR-CNR (01/C). La conservazione dei semi verrà effettuata in tubi Falcon o altri contenitori realizzati con materiali resistenti alle basse T°, e conservati in frigorifero a -20 °C o Temperature superiori, a seconda del tempo di conservazione.
A2 – Moltiplicazione in campi collezione ad hoc dei materiali raccolti durante l’Att. A1 dell’Int. RGV2
Partner 01/C, 01/ES, 02/ES, 04/ES, 05/ES
Il quantitativo in grammi delle RGV acquisite dagli agricoltori, di solito, non è sufficiente per procedere alla sua caratterizzazione e la conservazione ex situ presso le strutture titolate afferenti al progetto. Pertanto, i partner provvederanno alla moltiplicazione, rivitalizzazione e allevamento in purezza delle accessioni presso i propri campi collezione. Il capofila provvederà a fornire delle linee guida comuni a tutti i partner per la messa in atto di queste attività.
Alcuni partner sono già in possesso di RGV d’interesse per le quali sono già disponibili delle informazioni che verranno uniformate dai partner detentori del materiale, secondo le schede utilizzate nell’A1. Questo consentirà di identificare eventuale presenza di RGV ridondanti rispetto al materiale di nuova acquisizione. Una tale eventualità è più probabile per le varietà locali più apprezzate e coltivate in un recente passato che proprio per queste motivazioni potrebbero essere state oggetto di studi ed iniziative di salvaguardia nell’ambito di attività pregresse condotte dalle istituzioni coinvolte nel presente progetto. ln generale, trattandosi di materiale già soggetto a conservazione ex situ sarà necessario prevedere, nelle fasi iniziali del progetto, ad uno stadio di moltiplicazione allo scopo di mettere a disposizione dei partners coinvolti nella caratterizzazione un quantitativo di materiale sufficiente per lo svolgimento delle indagini di loro competenza.
Complessivamente saranno moltiplicati e disponibili presso i campi collezione i seguenti materiali raccolti:
01/C, n°15 RGV di cereali
01/ES, n°50 RGV grano duro e tenero 02/ES, n° 15 di cereali
04/ES, n° 15 di cereali 05/ES, n° 15 di cereali