Storia e curiosità

E’ una antica varietà di grano tenero (Triticum aestivum). il nome in dialetto diventa “carusedda” e deriva da “grano tosello” (senza testa, tosato o caruso).
La pianta si presenta a culmo pieno e portamento eretto, favorito dalla taglia minuta, con grande resistenza all’allettamento, anche se con poca resa in paglia.
Caratteristiche positive della varietà sono la grande rusticità e la resistenza alla ruggine ed alla siccità, ma la resa ad ettaro è bassa: dai 7 ai 10 quintali.
La cariosside ha dei segni distintivi particolarissimi: una solcatura che la contraddistingue dagli altri grani. L’involucro esterno può essere di colore bianco o rosso, dando luogo a due diversi ecotipi “carosella rossa” o “bianca”.
L’isolamento geografico, l’estrema rusticità ed adattabilità di questa varietà ad ambienti montani, il tipo di coltivazione ecocompatibile, hanno fatto sì che si tramandasse fino ai giorni nostri.
La farina ottenuta con la molitura è bianchissima e molto apprezzata per la produzione di frese, pizze e taralli. Il pane che si ottiene è esternamente rossiccio e molto croccante.

Tra i grani teneri mutici autunnali di media precocità descritti dal De Cillis (1927) la Carosella si collocava a livello nazionale al primo posto come resistenza all’allettamento ed al secondo come resistenza alla stretta ed alle ruggini. Pantanelli sempre nello stesso anno parlando dei risultati raggiunti dalla Stazione Agraria di Bari lo annovera tra i grani teneri da pane coltivati in Terra di Bari e provenienti da zone limitrofe della Capitanata ed anche dalla Basilicata e Calabria. Nell’ambito del progetto è stata confermata la presenza di popolazioni con proprie caratteristiche morfologiche in areali circoscritti delle province di Foggia e Bari dove ancora oggi si coltiva per uso alimentare e zootecnico.